11/02/13

Dimissioni del papa: un gesto nobile e di fede


L’annuncio delle dimissioni di Benedetto XVI è da interpretare come un gesto nobile. La motivazione che ha addotto, per l’età avanzata, mostra una sensibilità umana e anche un profondo senso di fede.
Da una parte non si è sentito più in grado di affrontare i mille problemi che la gestione della Chiesa oggi nel mondo pone e l’ha confessato; dall'altra ha detto a sé e a tutti noi che non si ritiene indispensabile. Ha aggiunto: che io me ne vada è per il bene della Chiesa.
Ciò significa che, nonostante la responsabilità di essere capo della Chiesa, è rimasto un uomo con la propria coscienza a fare i conti con la condizione di età e di salute.

Ci piace ricordare, tra gli ultimi suoi interventi, il messaggio per la Quaresima di quest’anno.
Seguendo il filo dell’anno della fede, ha insistito sul rapporto fede-carità.
Per la prima volta ha unito le due virtù con legami molto profondi. Riprendendo le sue parole: “la fede precede la carità, ma si rivela genuina solo se è coronata da essa. Tutto parte dall'umile accoglienza della fede (il sapersi amati da Dio), ma deve giungere alla verità della carità (“il saper amare Dio e il prossimo”).”
Il tema dell’azione di Dio, benevola per l’umanità, ritorna nel suo insegnamento. Le sue tre encicliche girano intorno a questo nucleo di intuizione.
Esternamente non ha avuto l’accoglienza calorosa, perché il suo linguaggio era forse troppo teologico, né aveva le caratteristiche del trascinatore di folle. E’ stato sostanzialmente un teologo: per alcuni versi è sembrato intransigente, ma a leggere bene i suoi interventi, si è mostrato più tenero e attento di quanto si immagini, aprendo varchi nella dottrina della Chiesa.
Con il tempo, studiando le sue opere – molte – si potrà apprezzare meglio la portata della dottrina.
La condizione della Curia romana, la gravissima situazione degli scandali degli ecclesiastici, la globalizzazione delle problematiche ecclesiali hanno contribuito nella decisione delle dimissioni.
Un gesto, ripetiamo, sincero e nobile.

3 commenti:

  1. Caro Don Vinicio Albanesi, ognuno ha il diritto di pensarla come vuole ma Io, riguardo all'accaduto, rimango comunque di un'opinione del tutto diversa.
    Cordiali saluti,
    Ilaria Maiolatesi

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  2. Don Vinicio, sò che Lei è un cultore del bello, il bello che comunica, sono stato più volte a messa nella sua parrocchia; la comunità presente, il luogo così artisticamente accogliente, le sue parole mi hanno aiutato a pregare.
    Provo ad affrontare quanto accaduto attraverso una via dialetticamente impervia, la via del linguaggio artistico caro alla storia della chiesa, linguaggio che comprende ciò che spesso le parole possono solo delimitare, riflessioni non giudizi come arte insegna.

    Immagino che la decisione di papa Benedetto decimo sesto sia stata un passo ponderato, libera scelta d’uomo, dialogo intenso di preghiera. Luogo privato dei papi in vaticano è la cappella Paolina (voluta da Papa Paolo III Farnese) a poca distanza dalla cappella Sistina luogo del conclave e delle estese rappresentazioni della dottrina della fede e della chiesa. Nella più piccola cappella Paolina i temi rappresentati sono più intimi ma al contempo ugualmente dirompenti. Michelangelo pone la sua mano rappresentando la "Crocifissione di Pietro" con la personale e comunicativa scelta di raffigurarlo adagiato sulla croce rovesciata con il capo a fatica irto e rialzato con uno sguardo intenso e fiero fisso verso l’accesso della cappella in attesa dell’entrata del Papa.
    .......
    Voglio immaginare la quotidianità di questi ultimi eventi ove Papa Benedetto è raccolto in preghiera. Accanto i vangeli in cui Pietro stesso racconta e testimonia per merito degli evangelisti i limiti della fede di ogni uomo, accanto il Pietro di Michelangelo con sguardo fisso pronto a fare spazio sulla croce ... accanto.
Roberto Bellavigna Parma

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  3. Bene Vinicio,
    un commento del tutto condiviso. Mi ricorda le lunghe conversazioni di appena una quarantina di anni fa lungo le strade del quartiere delle valli. un abbraccio paolo (e lella, naturalmente).

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