E’ nato il 20 settembre 1943 a Campofilone, un paesino della provincia di Ascoli Piceno. Sacerdote della Diocesi di Fermo, è abate-parroco dell’antica abbazia di S. Marco alle Paludi, direttore della Caritas Diocesana e insegnante di Diritto Canonico presso l'Istituto Teologico Marchigiano, sezione di Fermo (affiliato alla Pontificia Università Lateranense di Roma). E’ stato per 10 anni presidente del Tribunale Ecclesiastico Regionale.
Dal 1990 al 2002 è stato presidente del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (C.N.C.A.).
Dal 1990 al 2002 è stato presidente del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (C.N.C.A.).
Agli inizi degli anni '70, durante gli studi presso la Pontificia Università Gregoriana, partecipa direttamente alla nascita della Comunità di Capodarco di Roma; dopo qualche anno, con la carica di vicepresidente a livello nazionale, fa ritorno nelle Marche dove assume la responsabilità della Comunità di Capodarco di Fermo, luogo in cui la stessa era stata fondata nel Natale del 1966 ad opera di don Franco Monterubbianesi ed altri. Nel 1994 diventa responsabile della Comunità di Capodarco nazionale, organismo che federa attualmente 14 comunità residenziali, sparse in 10 regioni, con un migliaio di soci.
Gli avvenimenti dei decenni '70 e '80, vissuti in maniera intensa e variegata dalla Comunità di Capodarco - tutt'ora una delle realtà più dinamiche e ricche di storia nel panorama italiano della solidarietà - vedono don Albanesi sempre al centro delle discussioni che via via, a tutti i livelli, si svolgono sul welfare e sulla carità nella Chiesa. È in quel periodo che prendono corpo:
- il problema delle grandi riforme (la legge 685/75 sulla droga, la legge 180/78 sulla psichiatria, il Dpr 616/77 sul decentramento delle politiche sociali);
- il problema dell'inserimento dei portatori di handicap (a livello sociale, lavorativo, nelle cooperative sociali, nella riabilitazione, ecc.);
- le grandi sfide del nostro tempo: la pace e l'obiezione di coscienza, i giovani ed il loro futuro, il volontariato e la cittadinanza, la Chiesa come comunità dei poveri, ecc. ecc.
In questi e altri settori l'azione da "apripista" di don Albanesi si caratterizza per la lungimiranza delle intuizioni e la testimonianza dei gesti, delle proposte e delle esperienze (lo spirito comunitario, i gruppi territoriali, le famiglie sociali, le cooperative di lavoro, i servizi aperti). Ma si sviluppa anche in una densa produzione pubblicistica e saggistica.
Succedendo nel '90 a don Luigi Ciotti, che lo aveva guidato per 8 anni, don Albanesi prende in mano le redini del C.N.C.A., che raccoglie oltre 250 gruppi su tutto il territorio nazionale. I principi fondanti del Coordinamento si riferiscono al rispetto della personalità di ciascun individuo, alla condivisione dei valori (laici o religiosi), all'apertura massima verso il territorio in cui si opera.
Succedendo nel '90 a don Luigi Ciotti, che lo aveva guidato per 8 anni, don Albanesi prende in mano le redini del C.N.C.A., che raccoglie oltre 250 gruppi su tutto il territorio nazionale. I principi fondanti del Coordinamento si riferiscono al rispetto della personalità di ciascun individuo, alla condivisione dei valori (laici o religiosi), all'apertura massima verso il territorio in cui si opera.
Accanto a un’intensa attività pubblicistica (Famiglia Cristiana, Jesus, Vita Pastorale, Il Regno ecc.) e di relazione continua con le principali testate laiche nazionali, don Albanesi pubblica i primi due dei suoi sei libri con le Edizioni San Paolo. Nel 1998 esce “Il Dio della compagnia – Per una spiritualità della condivisione” (prefazione di Michele Serra), una riflessione dipanata lungo il confine mai definito tra la spiritualità e la quotidianità di chi ha scelto di stare a fianco degli ultimi.
Nel novembre 1999 è a volta di “Le tribù dell’antico mondo – Lettera ai nipoti sul vecchio millennio”, rassegna impietosa dei vizi, dei tic, delle aberrazioni di questa epoca proprio nel momento in cui tutti aspettano il nuovo e in cui “tutti sono pronti, non si sa bene a che. In compenso sono pronti.”
Nel 2000 esce “La dolcezza di Dio”, Edizioni Dehoniane, con cui torna alla spiritualità in continuità ideale con la prima opera.
Nel novembre 2002, ancora per le Edizioni San Paolo, esce “Preghiere probabili”, raccolta di poesie e preghiere nate dall’esperienza del contatto e dell’accoglienza con persone emarginate o in difficoltà (prefazione di Ferruccio De Bortoli). E nel 2004 escono per le edizioni San Paolo “Voglia di credere”, una introduzione al Cristianesimo in 100 pagine “per chi ha qualche dubbio”, e per le edizioni Dehoniane “Fede quotidiana”.
Nel febbraio del 2001, don Albanesi promuove l’apertura dell’Agenzia giornalistica quotidiana Redattore Sociale, prima testata in abbonamento edita da una realtà del terzo settore. All’agenzia sono abbonate varie testate nazionali tra cui la Rai, il Tg5, i quotidiani Repubblica, Avvenire, Liberazione, Europa, il settimanale Famiglia Cristiana, oltre a diverse istituzioni pubbliche e private.
(Ultimo aggiornamento giugno 2013)
(Ultimo aggiornamento giugno 2013)