22/03/13

Il ricordo di monsignor Nervo, fondatore della Caritas

 Il ricordo di don Giovanni Nervo è intenso e tenero. L’avevo incontrato alla fine degli anni ‘60 a Roma, mentre stava iniziando la tessitura di quella Caritas italiana che nascerà nel 1971, per volere di Paolo VI. Teneva a tre cose. Prima di tutto l’attenzione ai poveri. Un’attenzione non solo affettiva, ma anche propositiva e concreta. Non bastava invocare slogan, era necessario agire concretamente. La seconda era la gratuità: vi insisteva senza tentennamenti. L’azione caritativa, per definizione, non poteva che essere gratuita, frutto della vicinanza e della condivisione con chi stava male. La terza attenzione era per un’educazione di tutta la comunità cristiana allo spirito della carità. Non dovevano essere creati organismi esclusivamente orientati all’azione caritativa, ma era l’intera comunità cristiana a farsi carico degli svantaggiati.

14/03/13

Con papa Bergoglio comincia la grande riforma della Chiesa


Con l’elezione del card. Bergoglio a Vescovo di Roma, si può pensare all’inizio della grande riforma della Chiesa cattolica. La sua biografia, i segnali che ha dato appena eletto non lasciano dubbi.
La prima attenzione è l’aver riportato al centro dell’azione della Chiesa proprio la religiosità. L’aver pregato e fatto pregare per sé, la visita a Santa Maria Maggiore per la protezione della Madonna, dicono che il cristianesimo deve tornare ad essere prima di tutto una religione.
Il richiamo evidente – né scontato – è alla dimensione spirituale del cristianesimo. La Chiesa non è una ong, né una istituzione umana. Esiste perché portatrice di un messaggio di fede. Chi, alla vigilia dell’elezione del nuovo Papa, ha pensato a meccanismi di poteri umani è stato smentito.

09/03/13

Alla guida della Chiesa un Papa umile, in ascolto e tollerante


Carissimi Padri,
         provenienti da tutti continenti, vi riunirete tra poco nel Conclave per eleggere il nuovo Pontefice. L’attesa è viva, ma soprattutto è piena di speranza da parte di noi cristiani sparsi nel mondo.
Il gesto della rinuncia da parte di Benedetto XVI ci ha colto di sorpresa, ma è stato un atto di rara nobiltà perché, in sincerità, ha detto a noi che le sue forze fisiche non gli permettevano di guidare la Chiesa e che la missione di esserne il capo è nelle mani di Dio e non degli uomini.
Non è difficile individuare chi possa essere guida della Chiesa cattolica. L’occidente oramai secolarizzato e senza riferimenti, i popoli cristiani dalla fede sincera e soprattutto chi è in cerca di Dio dicono di ritornare al vangelo, per riportare al centro dell’azione missionaria le indicazioni di Cristo.

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