Il governo Monti è stato il risultato di una evidente abdicazione delle funzioni spettanti al Parlamento: un nuovo assetto, liberamente eletto, per essere serio, dovrebbe proporre politiche economiche, sociali, culturali capaci di far uscire l’Italia dalla crisi.
Da settimane assistiamo alle dinamiche degli schieramenti. Per fare che cosa non è dato sapere. Solo indicazioni nebulose e attendiste.
E’ difficile, con queste premesse, aver fiducia per ciò che verrà. Se il 50 per cento della popolazione chiamata a scegliere i nuovi rappresentanti è assenteista o indecisa, ha chiaramente fatto conoscere la propria opinione.
Non si riesce a comprendere se si tratta di epoca di transizione, di difficoltà di un intero continente, di una disperata ricerca di sopravvivenza, di incapacità a studiare e a comprendere le cause del degrado o di tutto ciò insieme.
Sicuramente non è solo la classe politica ad essere inadeguata per i tempi difficili. E’ l’intero popolo ad essere smarrito.
Fenomeni preoccupanti quali la corruzione, i fenomeni criminali, l’arretratezza della ricerca e della cultura, i privilegi, l’inadeguatezza dell’organizzazione sociale indicano un basso livello di qualità della convivenza sociale.
A chi ha capacità, correttezza, attenzione al bene comune non resta che impegnarsi per far risalire la china di una condizione del paese non solo povera, ma purtroppo compromessa.
Sono pienamente daccordo; in più, pur comprendendo le difficoltà "di epoca di transizione....di incapacità a studiare e a comprendere le cause del degrado", penso che la classe politica abbia abdicato al compito di pensare ed intraprendere soluzioni che guardano all'interesse generale di una nazione ferita a morte.
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