"Le tele dei ragni pigliano le mosche
e lasciano scappare le vespe" (Plutarco)
e lasciano scappare le vespe" (Plutarco)
In questi giorni assistiamo all'accanimento dei rappresentanti del nostro popolo su alcuni "dettagli" di giustizia. Era già successo per i problemi legati al falso in bilancio; ora è la volta del legittimo sospetto.
Dettagli di un quadro che tutti, cittadini e addetti ai lavori, definiscono disastroso, se oltre il 70% dei cittadini italiani si è dichiarato insodddisfatto di come è amministrata la giustizia.
Il primo obiettivo generale della Direttiva del Ministro della Giustizia per l'anno corrente faceva ben sperare: riguardava le modifiche per la normativa che desse la certezza del reato, del processo, della pena e della durata ragionevole del processo stesso.
Chi era stato vittima di un furto, di un borseggio, di un imbroglio finalmente, in poco tempo, avrebbe avuto giustizia.
La logica era dunque si mettesse mano su quel complesso mondo del triangolo composto dalla vittima-avvocato-giudice che è poi l'attività giudiziaria.
Assistiamo invece a discussioni accanitissime intorno a marginali questioni che hanno poco a che fare con la richiesta di sicurezza e con i milioni di processi in corso in Italia.
La domanda sul perché avvenga questo è dunque pertinente. Senza entrare nel cuore delle attuali questioni, l'unica risposta che siamo riusciti a dare è che la giustizia è ancora una volta problema di ricchi per ricchi.
Un'antichissima tentazione che ha attraversato la storia occidentale ed è attuale.
Non a caso Plutarco ha lasciato scritto che "le tele dei ragni pigliano le mosche e lasciano scappare le vespe", per dire che la giustizia spesso colpisce i piccoli e risparmia i grandi.
Non rimane che aggiornare ai nostri giorni la triste constatazione che continua lo scempio di una giustizia umana che non è tale, perché non è equa, né efficiente, né morale.
E' ancora una questione di censo e di potere. Addirittura l'avvento di complesse e farraginose norme, dietro la facciata di presunta democrazia, nasconde la raffinata intenzione di tutelare i pochi che hanno conoscenze e soprattutto risorse capaci di entrare nei complessi meccanismi di giustizia.
Al povero cristo che rimane vittima, rimane la scelta di lasciar perdere o di dar fondo ai pochi risparmi disponibili: la probabilità di ottenere giustizia, per la nostra modernissima Italia, è talmente bassa da sfiorare lo zero.