Chissà se la tragicommedia di Mons. Milingo e Maria Sung sarà terminata? Le agenzie hanno dettato la fine ingloriosa di una relazione che non si è compreso bene di che cosa si trattasse.
Un vecchio arcivescovo guaritore incontra e sposa una terapista coreana di una grande setta nord americana.
Data la pruriginosità della vicenda, sulla quale i giornali e le tv hanno abbondantemente inzuppato il pane per tutta l'estate, sarà già pronto qualche "geniale" romanziere o regista, capace di arricchire di suspence la storia.
La figura più brutta è stata fatta dalla Chiesa cattolica che, con sufficiente autorità, ha fatto capire di essere interessata alla soluzione del pasticcio, senza dire esplicitamente di che cosa si trattasse. Le ipotesi abbondano: coinvolgimento di Milingo da parte di una potente setta; rivendicazione dello stesso Milingo ad una attenzione maggiore alla sua persona; semplice imbambolamento, in clima surreale.
La storia è stata trattata con "serietà" da alcuni prelati, coinvolgendo anche il Papa, il quale non poteva che chiedere all'Arcivescovo di ritornare sui suoi passi, contravvenendo a tutta la prassi (risolutezza, riservatezza, scarsa comprensione) nei casi in cui un sacerdote abbandoni il sacerdozio, semplicemente "attentando" al matrimonio.
La lezione da trarre è abbastanza semplice. Ritornare alle cose serie della vita: chiedere perdono e scusa per come è stato trattato il vangelo e la fede; risolutezza maggiore nel rispetto delle regole; silenzio pietoso su una pietosa vicenda.
Il danno derivato alla religione cattolica è ben più pesante dei sorrisetti e delle battute al bar, abbondantissimi in questi giorni. Ancora una volta sembrano aver ragione coloro i quali - sempre più insistentemente - dichiarano che la religione è qualcosa di irrazionale. Varrebbe per i bambini e i vecchi, mentre la vita, con le sue regole, sarebbe appannaggio della razionalità, dell'economia e della politica. L'equazione vescovo guaritore, vescovo innamorato sembra aver rafforzato questa opinione.
E' una conclusione a cui, per tutto altro versante, sono arrivati quanti hanno rimproverato ai gruppi cattolici di essere stati presenti a Genova, suggerendo loro di dedicarsi alla preghiera.
Un filo continuo direbbe: occupatevi dell'irrazionale, lasciando perdere le cose serie della vita. Non sono solo gli anticlericali a suggerire questo: sembra siano anche alcuni cattolici praticanti. La riprova della "crisi" del cristianesimo occidentale.