Piena comprensione e vicinanza al Comitato 16 Novembre che
in questi giorni sta manifestando per ottenere sicurezza per i malati di SLA.
La minaccia di manifestare senza le batterie che alimentano i ventilatori è
drammatica, come lo è la malattia.
Ciò che sorprende è l’arretratezza della risposta sanitaria
e sociale nei confronti di persone con malattie altamente invalidanti.
L’appello al Fondo Catricalà è improprio e degradante. La
malattia viene arbitrariamente equiparata ad assistenza sociale.
Tra l’altro le risorse per il fondo delle politiche sociali,
in tre anni (2008-2010) è stato ridotto di un quinto, essendo stato decurtato
del 77%.
La non autosufficienza ha valenza sanitaria: il trucco del
ridurre a sociale ciò che non è ospedaliero è arbitrario ed esoso, frutto di
interessi di parte scientifici e industriali.
La salute è un bene che è il risultato di un benessere
complessivo che appella alla medicina, ma anche all’assistenza, all’ambiente,
alle persone, alla famiglia, ai sentimenti.
Da una parte infatti le linee di indirizzo sanitario
(Riforma Balduzzi) riducono al minimo la presenza in strutture ospedaliere
destinate all’acuzie (con la riduzione dei posti letto negli ospedali), ma
dall’altro non può non prevedere “soluzioni” in continuità con trattamenti
previsti nel post acuzie.
Il fondo per non autosufficienti come oggi è concepito deve
scomparire per diventare modalità della spesa sanitaria.
Solo così si eviteranno le scene umilianti di richiesta urgente di
salute
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