Una serie di dati sulle tossicodipendenze di questi giorni, fa riflettere sul fenomeno del consumo di droga in Italia e in Europa.
Uno dei dati significativi della “Relazione annuale al Parlamento sulle tossicodipendenze” dice che le morti per overdose da cocaina sono aumentate a un ritmo impressionante: erano il 2,8% nel ’96; sono diventate il 7,9% nel ’99; per arrivare al 13,8% nel 2002, nonostante il calo, in termini assoluti (tra il 2001 e 2002) di morte per overdose.
La cocaina sta diventando la prima droga pesante in assoluto. Nel 2000 lanciammo l’allarme sull’omertà dell’uso di cocaina (Corriere della sera 26.11.2000). Oggi confermiamo tale omertà: mai nessuna notizia che allerti l’opinione pubblica sul rischio di tale droga. E il motivo c’è: è una sostanza più “in”, alla portata non solo dei tossicodipendenti da strada, ma anche di persone in carriera. Non prevede il rito del “buco”, non crea allarme sociale, amplifica il senso di onnipotenza, di prestanza fisica, di comunicazione. E’ la droga dei ricchi: l’han capito bene i trafficanti che, in questi ultimi anni, hanno abbassato i prezzi al consumo, con il beneficio del silenzio stampa di cui impunemente gode quest’uso di droga.
Il secondo dato è fornito della ricerca “Espad” (Inchiesta europea nelle scuole):un ragazzo italiano su 3 (33,5%) tra i 15 e i 19 anni ha fumato spinelli; le intossicazioni alcoliche (ubriacature) ha riguardato il 53% degli intervistati nel 1999, per salire al 55% nel 2002.
Infine l’Istituto superiore di sanità dichiara che si è bloccato il trend di diminuzione dei nuovi contagi da Hiv, mentre sono aumentati del 38% in un anno i casi di infezione attribuiti a trasmissione eterosessuale.
Di fronte a queste novità, le polemiche degli ultimi mesi appaiono vecchie, scontate, fuori bersaglio.
Siamo curiosi di conoscere il ddl dell’on. Fini, prima annunciato e poi rimandato, sulla “tolleranza zero”.
Siamo curiosi di sapere se i nomi di un terzo dei nostri ragazzi saranno fatti conoscere alle prefetture perché consumatori, anche se occasionali, di droghe leggere, se sarà proibito l’alcool, considerato l’abuso oramai massiccio da parte delle giovani generazioni, se saranno chiamati tossicomani personaggi noti e meno noti che fanno uso di cocaina.
La ragionevolezza dice che il fenomeno del consumo di droghe è diventato veramente critico, in quanto anonimo, diffuso, pericolosissimo.
Ci aspetteremmo una politica piena di riflessione, di interventi preventivi seri, di nuovi interventi riabilitativi.
Per il bene dei nostri figli, continuiamo a sperare.